Punta della Suina nominata tra le spiagge più belle d’Italia

Un angolo di paradiso chiamato Punta della Suina

Quando parliamo di Salento, la prima cosa che ci viene in mente sono le sue spiagge caraibiche che non hanno davvero nulla da invidiare ad altre località conosciute a livello mondiale.

Un riconoscimento della straordinaria bellezza di una spiaggia del Salento che ha acquistato nel tempo sempre maggiore peculiarità è andato a Punta della Suina.

Il celebre giornale The Guardian ha infatti stilato una lista con le 40 spiagge più belle d’Europa.

Non si tratta di una classifica, ma appunto di una lista che enumera quelle che a detta dei travel writers del giornale sono le migliori tappe per gli amanti del bel mare. Questi hanno dovuto esprimere un parere tra migliaia di opzioni diverse, tra località sparse in tutta Europa, tra cui in Spagna, in Irlanda, in Francia ed in Portogallo.

Ma cosa ha colpito di più questi particolari giurati della spiaggia di Punta della Suina?

Cosa la rende unica?

La sabbia bianca e soffice, una scogliera che si insinua nell’acqua per formare una penisola in mezzo al mare dove le persone sono solite prendere il sole. Questa dà origine ad una piccola baia con l’acqua che offre dei risvolti cromatici estremamente accattivanti.

Lo scenario offerto dalla vegetazione che cresce a ridosso della spiaggia contribuisce ad accrescerne il fascino. Ricordiamo infatti che essa si trova in una riserva naturale, una porzione di macchia mediterranea che cresce lungo il mare conosciuta come Punta Pizzo.

Parliamo di un posto unico nel suo genere, dalla conformazione diversa rispetto a qualsiasi altra spiaggia. È apprezzato anche il fatto che fino a questo momento non sia stato preso d’assalto da infrastrutture ricettive che ne deturperebbero le peculiarità. Sulla spiaggia sono presenti solamente due bar.

Dove si trova

Punta della Suina si trova in una zona particolarmente apprezzata del Salento. Basti pensare che è a circa 10 km a Sud di Gallipoli, la vera regina dello Jonio. Gallipoli, con la parte vecchia della città che affiora dal mare, è una bellissima città, da visitare durante tutto l’anno, per ammirare le sue antiche e gloriose architetture barocche o per passeggiare tranquillamente tra le sue vie piene di negozi di souvenirs.

Per dare inizio alle proprie vacanze, molti turisti, si affidano ormai a tour operator della zona come per la ricerca della soluzione più adatta alle proprie esigenze. Grazie a cataloghi molto ampi è possibile scegliere tra diversi immobili sparsi tra tante località, come le case vacanze a Gallipoli di Lupaie Vacanze.

Su questa piattaforma si possono infatti trovare facilmente alloggi adatti praticamente a chiunque: case vacanza, villette sul mare, abitazioni tipiche, residence, etc.

Non lontana da Punta della Suina troviamo un’altra delle spiagge più conosciute del Salento, quella di Marina di Pescoluse. Se viene definita le Maldive del Salento ci sarà anche un motivo.

Il Guardian ha premiato anche altre spiagge Italiane, com’era giusto che fosse. In totale, le località italiane riconosciute tra le più belle zone di mare d’Europa sono state 5. Oltre a Punta della Suina appaiono quella di San Michele nelle Marche, di Sa Colonia in Sardegna, Calamosche in Sicilia e di Sperlonga nel Lazio.

Sonno, sogni e alimentazione: quale rapporto?

Sebbene gli scienziati non siano ancora sicuri della relazione tra i sogni e il mangiare prima di coricarsi, è chiaro che mangiare prima di coricarsi può causare problemi di sonno. Dovresti in particolare evitare pasti pesanti, cibi piccanti e tutto ciò che può creare indigestione, iniziando circa due o tre ore prima di andare a dormire.

Mentre dormi, il tuo cervello continua ad essere attivo. I tuoi cicli del sonno hanno un totale di cinque fasi: da 1 a 4 e il sonno REM. Il tuo cervello può produrre alcune immagini visive nella fase 1, ma essere in REM (movimento rapido degli occhi) è il momento del sonno in cui si verificano la maggior parte dei sogni. Fa effetto pensare che gran parte delle credenze popolari e della letteratura prodotta nei secoli (le citazioni sui sogni costituiscono una parte importante del mondo delle frasi celebri) sia legata a questa fase, vero?

Continuando con gli altri stadi, secondo il National Institute of Neurological Disorders and Stroke, gli stadi da 2 a 4 sono più profondi, con onde cerebrali più lente. Il sonno è influenzato dai segnali dei neurotrasmettitori nel cervello, quindi tutto ciò che influisce sulla chimica del cervello, inclusi cibo, farmaci e sostanze che creano dipendenza come la nicotina, può influenzare il sonno REM, che a sua volta influenza il sogno.

Sonno e cibo: quale relazione

Mangiare prima di coricarsi può aumentare il metabolismo e aumentare l’attività notturna del cervello, portando a sogni e incubi. Alcune sostanze come l’alcol e la nicotina provocano un sonno più leggero e impediscono il sonno REM, che diminuisce il sogno. Tuttavia, alcuni alimenti possono aumentare il sonno REM che accresce il sogno.

Sfortunatamente, la causa esatta dei sogni durante il sonno REM è sconosciuta. Ha origine nei segnali nella corteccia cerebrale, un’area del cervello che si occupa dell’apprendimento e dell’organizzazione delle informazioni. Alcuni eminenti scienziati credono che sia il tentativo del tuo cervello di interpretare questi segnali casuali.

Di recente, uno studio condotto dall’Università della Tasmania in Australia ha scoperto che la vecchia storia secondo cui i cibi piccanti fanno sognare è probabilmente falsa, e che è vero il contrario. Secondo il New York Times, in questo studio, un gruppo di uomini ha mangiato cibi piccanti appena prima di andare a letto alcune sere e cibo insipido in altre sere.

Dopo che hanno mangiato degli alimenti piccanti, i soggetti in questo caso hanno impiegato un maggiore tempo ad addormentarsi e allo stesso tempo sono rimasti molto di più nel sonno profondo. Quindi, mentre i cibi piccanti possono interrompere il tuo sonno, probabilmente non ti causeranno degli incubi.

Mangiare prima di coricarsi inoltre può aumentare il bruciore di stomaco, una condizione in cui l’acido dello stomaco fuoriesce dallo stomaco nell’esofago. Questo può portare a sensazioni di bruciore e dolore al petto, interrompendo il sonno.

Secondo il National Digestive Diseases Information Clearinghouse, mangiare prima di dormire può anche peggiorare la sindrome del vomito ciclico, in cui gli individui sperimentano episodi di nausea e vomito.

5 consigli per dormire bene la notte

Vediamo di seguito alcuni consigli per riuscire a dormire bene la notte:

  • Organizza la tua stanza: mantienila sempre a una temperatura stabile e piacevole. Mantieni la stanza ariosa durante il giorno e buia di notte.
  • Stabilire orari: proporre un ritmo del sonno, dormire e svegliarsi, rispettando il proprio ritmo biologico. Cerca di andare a letto alla stessa ora tutte le sere, in modo che il tuo corpo possa adattarsi meglio a questa routine.
  • Mangiare pasti leggeri: non mangiare cibi e pasti molto pesanti durante la notte. Frutta e panini leggeri vanno benissimo, perché, oltre a essere salutari, non lasceranno lo stomaco sovraccarico a riposo.
  • Avere pensieri positivi: evita di pensare a tutto ciò che è andato storto durante il giorno, ma concentrati su pensieri piacevoli per un sonno tranquillo e di qualità.
  • Leggi un libro: le buone storie possono aiutare a migliorare i pensieri, soprattutto l’immaginazione. Cerchiamo qualcosa per rilassare la mente prima di andare a letto.

Il boom della telemedicina durante la pandemia: i numeri

Il Covid ha cambiato palesemente le nostre abitudini quotidiane e il nostro stile di vita, rendendo difficoltose anche quelle che erano semplici operazioni volte a soddisfare le necessità, come quelle relative alla salute. La continua comparsa di varianti del virus ha contemplato di continuo nuove misure restrittive e dall’oggi al domani è diventato complicato anche solo recarsi dal proprio medico curante. Già nella prima metà del 2020 si era registrato un dato di 50.000 telefonate giornaliere ai numeri verdi istituiti per un aiuto di tipo psicologico. Con lo sviluppo improvviso del Coronavirus, l’utilizzo delle piattaforme digitali sanitarie è diventato praticamente d’obbligo: se prima solo poco più del 10% dei pazienti ne faceva uso, oggi è il 30% della popolazione ad avvalersene.

Gli stessi specialisti si stanno adeguando ai consulti a distanza e, come ha indicato di recente il Politecnico di Milano, ad oggi 6 medici su 10 si sarebbero detti favorevoli al telemonitoraggio. Le televisite hanno subito un incremento di oltre il 100% in questi due anni. In Italia molti pazienti hanno dichiarato di ritenersi più consapevoli in merito alle proprie patologie da quando si affidano alle applicazioni digitali per la salute, che spaziano da quelle incentrate sullo stile di vita a quelle che fungono da promemoria per assumere i medicinali, ma non mancano software utili per inquadrare anche i parametri clinici.

Depressione e problemi psicologici dovuti all’isolamento

Il distanziamento sociale e le misure di contenimento hanno inciso soprattutto sulla condizione psicofisica di chi soffriva già di ansia o insicurezza. Dal 2020 ad oggi si sono verificati dunque numerosi casi di depressione in tutto il mondo. Anche se più raramente, alcune reminiscenze hanno generato in qualche soggetto uno stato depressivo originale, nonostante non ci fosse mai stato uno storico di episodi passati. Il dato relativo al disturbo di ansia e depressione è cresciuto rapidamente del 25% a livello globale, interessando in particolare le donne.

A marzo del 2020, quando scoppiò di fatto la pandemia, la paura per il Coronavirus era del 65% tra gli italiani e verso il mese di aprile era già all’80%. I timori erano legati anche ad una recessione economica e nei quadri più critici c’era chi viveva la situazione come se immerso in un conflitto bellico, col dubbio che avrebbe dovuto vivere di stenti per anni. La Società Psicoanalitica Italiana decise così di attivare un servizio di ascolto e consulenza a distanza, sulla falsariga di quanto accaduto anche in Cina, dove 150 psicoterapeuti si collegavano ogni giorno con le strutture ospedaliere quando la curva del contagio era seriamente preoccupante. Oggi, in Italia trovare uno psicologo online per una consulenza su skype o zoom è diventato più immediato. Insonnia, disturbi alimentari, irritabilità e claustrofobia si sono rivelati i primi sintomi di uno stato depressivo, nell’impossibilità di distrarsi e di rivolgere il proprio pensiero al di là della situazione pandemica. Nei soggetti più deboli si sono verificate così anche banali crisi di coppia. Lo scenario si è allargato in maniera talmente evidente che di recente è stato istituito anche il bonus psicologo. Ad ogni buon conto, quando il Covid era ancora sconosciuto la telemedicina rappresentava già un settore importante in ambito sanitario e durante l’emergenza ha avuto modo di potenziare ulteriormente i propri sistemi, con la promessa che anche una volta che la pandemia sarà totalmente scongiurata sarà possibile usufruire dei servizi sanitari impellenti a distanza.

Logorrea cos’è?

Cos’è la logorrea? La logorrea è quando si parla in eccesso. Il soggetto affetto da questa patologia parla senza fermarsi, esprime rapidamente le sue parole con una verbosità che non ha freni.

Logorrea cos’è? È una patologia?

La logorrea prevede un grado di produzione delle parole eccessivo. Questo potrebbe essere considerato alla stregua di un disturbo anche se ancora oggi non vede una chiara definizione.

Secondo una ricerca che ha visto convolti 60 soggetti tra i 20 e gli 80 anni, quantificando cinque discorsi nei pazienti logorroici è stato verificato come fossero tutti dotati di un alto livello d’istruzione e affetti da una degenerazione frontotemporale. Questa patologia dunque potrebbe portare a manifestare stati di eccessivo eccitamento, umore molto esuberante e iperattività. Quindi da un punto di vista patologico la logorrea può associarsi a disturbi di tipo neurologico o psichiatrico.

La logorrea può essere accompagnata anche da un’accelerazione del proprio pensiero. Il soggetto dunque pronuncia delle frasi che sono organizzate su lunghi periodi che in alcune occasioni sono sconnessi e incoerenti. In quanto, il soggetto logorroico viene distratto anche molto spesso dalle sollecitazioni esterne, e quindi possono sovvenire persino discorsi deliranti.

Le principali cause della logorrea

La logorrea in genere è un segno della mania o della crisi maniacale, questa può essere associata alla psicosi di tipo maniaco-depressiva o al disturbo bipolare. Le principali cause della logorrea si possono riscontrare anche in alcune forme della schizofrenia e della ciclotimia.

La logorrea si associa anche ad altre cause come ad esempio l’afasia di Wernicke, una patologia che colpisce l’apparato neurologico che si traduce anche in una perdita del senso delle parole e della comprensione del linguaggio. Il paziente che soffre di questa patologia di solito storpia le frasi oppure ne confonde il loro utilizzo. Questa patologia potrebbe derivare anche da delle lesioni celebrali localizzate, come in caso di tumori, processi degenerativi e infettivi, ischemie o emorragie celebrali.

La logorrea può essere causata anche da altre patologie(puoi approfondire su https://medicinasiena.it/ ). Ad esempio, si nota spesso in coloro che hanno fatto uso di sostanze che stimolano la psiche oppure in caso di stato d’ebrezza. Essa in genere, può essere causata anche da disturbi neurologici e psichiatrici come succede nei disturbi d’ansia, nelle demenze, nella depressione e nel disturbo schizo affettivo.

La logorrea infine, può essere dovuta all’eccessivo impiego di sostanze stupefacenti e di alcol.

Come combattere la logorrea

Come combattere la logorrea? Non è affatto semplice aiutare le persone che sono affette da questa “patologia”. Infatti, spesso anche se si cerca di fermare il monologo in cui è impegnato il logorroico non si riesce a bloccare il flusso di parole. Alcuni studi suggeriscono di usare la psicologia, quindi lasciare sola la persona logorroica nel momento in cui parla in eccesso. In questo modo, si può rendere conto che non c’è più nessuno disposto ad ascoltare i suoi discorsi. Questa però non è una strategia che si può adottare sempre. Se l’essere logorroici è un problema serio la cosa migliore è affidarsi ad uno psicologo oppure a uno specialista.

La vacanza in Salento con i bambini. Qualche consiglio

Organizzare una vacanza in Salento con bambini

Una delle mete più gettonate per le vacanze estive è sicuramente il Salento. Il posto ideale per gli amanti del mare, che in questa zona assume delle colorazioni che vanno dal verde smeraldo al turchese chiaro. Andare in vacanza al mare con i bambini potrebbe comunque essere una prova di pazienza piuttosto che una vacanza relax. In questo articolo forniremo pertanto degli utili consigli per rendere questo periodo di ferie il più piacevole possibile, sia per noi che per i nostri piccoli.

Quando andare in vacanza?

Questo è un primo aspetto che dovremo prendere in considerazione. In Salento le spiagge tendono ad essere estremamente affollate, se non invivibili nel periodo clou, che coincide con i mesi di luglio ed agosto. Se abbiamo la possibilità di prenotare nel mese di giugno o di settembre potremo goderci meglio le nostre vacanze, visto che di solito in questi periodi il tempo si mantiene caldo e le spiagge sono molto meno frequentate.

Potremo così gestire al meglio i nostri piccoli e limitare le situazioni stressanti legati al traffico, alla difficoltà di trovare parcheggio o di trovare un posto libero al ristorante.

Dove andare in vacanza

Le spiagge del Salento alternano litorali rocciosi ad altri fatti di sabbia. Probabilmente sarà meglio preferire le spiagge sabbiose ampie e comode. Tra queste vi è quella di Punta Prosciutto, ritenuta una delle più belle d’Italia e rinomata per i litorali bassi e le dune che si insinuano nell’acqua turchese, ma anche Torre Lapillo, Marina di Pescoluse o la zona dei Laghi Alimini.

Scegliere una spiaggia con pineta

Il sole può essere piacevole nelle prime ore del mattino, ma dopo una certa ora diventa davvero aggressivo, rendendo impossibile godersi la bellezza del paesaggio. Una caratteristica molto apprezzate delle spiagge del Salento da parte di chi non sopporta il caldo asfissiante è la presenza di pinete abbastanza alte a ridosso della spiaggia. Grazie ad esse i nostri bambini potranno giocare tranquillamente o riposare quando sono stanchi senza paura che prendano un’insolazione. La zona conosciuta come Padula Bianca, a nord di Gallipoli, ha una pineta molto molto comoda vicino al mare. Stesso discorso anche per Torre dell’Orso e per i Laghi Alimini.

Scegliere delle attività per tutta la famiglia

I bambini tendono ad annoiarsi facilmente. Ecco perché dovremo fare uno sforzo maggiore per rendere la loro vacanza qualcosa di indimenticabile. Potremo, ad esempio, decidere di trascorrere una giornata allo Splash, un parco acquatico non lontano da Gallipoli. Nel caso in cui parliamo di ragazzini un po’ più grandi, potremmo valutare la possibilità di fare un’escursione a cavallo con istruttore per il litorale. Informiamoci anche sulle feste di paese che si organizzano regolarmente per tutto il periodo estivo. Molto spesso vengono montate delle giostre adatte per tutta la famiglia, perfette anche per i più piccoli.

Consigliamo infine di optare per una zona dove si possono trovare facilmente pizzerie, ristoranti ed altri servizi di cui pensiamo potremmo aver bisogno, piuttosto che andare alloggiare in un punto nell’entroterra.

 

Cosa sono gli integratori alimentari per la perdita di peso e cosa fanno?

Tra i metodi provati per perdere peso ci sono mangiare cibi sani, ridurre le calorie ed essere fisicamente attivi. Ma attuare tutti questi cambiamenti nel proprio stile di vita non è sempre facile, quindi in molti si chiedono se prendere integratori dimagranti o bruciagrassi, come quelli che trovi sul sito Sempre in Salute, potrebbe aiutare a raggiungere i risultati che desideri più facilmente ed in un minor tempo. In questo articolo è riportato ciò che si sa sulla sicurezza e l’efficacia di molti ingredienti che sono comunemente usati negli integratori dimagranti. Questi prodotti aiutano a perdere peso bloccando l’assorbimento di grassi o carboidrati, frenando l’appetito o accelerando il metabolismo. Se stai pensando di prendere un integratore alimentare per perdere peso, parla con il tuo medico. Questo è particolarmente importante se hai la pressione alta, diabete, malattie cardiache, malattie del fegato o altre particolari condizioni mediche.

Come sono formulati gli integratori dimagranti?

Gli integratori per la perdita di peso contengono molti ingredienti – come erbe, fibre e minerali – in diverse quantità e in molte combinazioni. Sono venduti in diverse forme come capsule, compresse, liquidi e polveri: raramente sono composti da un singolo ingrediente. Spesso infatti contengono decine di ingredienti: questo perché diversi principi attivi messi insieme lavorano in sinergia e permettono di ottenere risultati decisamente migliori se paragonati ad integratori alimentari monoingrediente.

Gli integratori alimentari per la perdita di peso possono essere dannosi?

Gli integratori per la perdita di peso, come tutti gli integratori dietetici, sono sempre piuttosto sicuri ma possono avere effetti collaterali e possono interagire negativamente con farmaci da prescrizione e da banco. Molti integratori per la perdita di peso hanno ingredienti che non sono stati testati in combinazione tra loro, e i loro effetti combinati sono sconosciuti. Racconta al tuo medico di tutti gli integratori dimagranti o di altri integratori che prendi. Queste informazioni lo aiuteranno a capire come prevenire interazioni tra integratori e farmaci, effetti collaterali dannosi e altri rischi.

Efedra, un ingrediente vietato dagli integratori alimentari

L’efedra (chiamata anche má huáng) è una pianta contenente sostanze che possono stimolare il sistema nervoso, aumentare la quantità di energia che si brucia, aumentare la perdita di peso e sopprimere l’appetito. Negli anni ’90, l’efedra era un ingrediente molto diffuso negli integratori alimentari venduti per il dimagrimento e per migliorare le prestazioni atletiche. Nel 2004, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha vietato l’efedra negli integratori alimentari, arrivando alla conclusione che non fosse un ingrediente sicuro. L’efedra può causare nausea, vomito, ansia, cambiamenti di umore, pressione alta, battito cardiaco anormale, ictus, convulsioni, attacco cardiaco e morte.

Prodotti fraudolenti e adulterati

Sii molto cauto quando vedi integratori per la perdita di peso con affermazioni allettanti, come “pillola magica per la dieta”, “scioglie il grasso” e “perdi peso senza dieta o esercizio”. Se l’affermazione sembra troppo bella per essere vera, probabilmente lo è. Questi prodotti potrebbero non aiutarti a perdere peso e al contrario potrebbero essere pericolosi. I prodotti per la perdita di peso commercializzati come integratori alimentari sono a volte adulterati con farmaci da prescrizione o altre sostanze. Questi ingredienti non sono elencati sull’etichetta del prodotto e potrebbero causare seri danni.

Interazioni con i farmaci

Come la maggior parte degli integratori dietetici, alcuni integratori per la perdita di peso possono interagire o interferire con altre medicine o integratori che stai assumendo. Se prendi integratori alimentari e farmaci in contemporanea regolarmente, assicurati di parlarne prima con il tuo medico.

Scegli sempre un approccio sensato

Gli integratori dimagranti o bruciagrassi, tranne in rari casi, possono essere costosi e potrebbero non funzionare. Il modo migliore per perdere peso e mantenerlo è quello di seguire un modello alimentare sano, ridurre le calorie e fare regolarmente esercizio fisico sotto la supervisione del tuo medico. In più, i cambiamenti nello stile di vita che ti aiutano a perdere peso potrebbero anche migliorare il tuo umore e il tuo livello di energia e abbassare il rischio di malattie cardiache, diabete e alcuni tipi di cancro.

Sindrome del tunnel carpale: tutto ciò che c’è da sapere

Avrai sicuramente sentito parlare almeno una volta di problemi al tunnel carpale. Ma sai di preciso di cosa si tratti? Vediamolo insieme.

Tunnel carpale: info utili

Quando si parla di tunnel carpale si fa riferimento ad un passaggio molto stretto che è costituito dal legamento e dalle ossa della base della mano: nel tunnel carpale passano sia i tendini che il nervo mediano. Può succedere, per cause che andremo ad analizzare successivamente, che si verifichi un gonfiore (dei tendini per esempio) che restringe il tunnel e porta a comprimere il nervo mediano.

Ciò provoca un dolore, in alcuni casi davvero acuto, e una sensazione di intorpidimento della mano e del polso. Alle volte questa sensazione può protrarsi per tutto il braccio. La sindrome del tunnel carpale è probabilmente la più nota neuropatia, ovvero una malattia che riguarda i nervi periferici del corpo.

Generalmente, i sintomi si manifestano gradualmente: all’inizio può comparire un formicolio, alle volte invece un bruciore insistente, o magari una sensazione di addormentamento della mano e del polso, che si può irradiare anche fino alle dita. Soprattutto pollice ed indice sono spesso soggetti.

Se i sintomi peggiorano, però, può anche comparire un dolore che si irradia all’avambraccio e si può perdere parzialmente sensibilità e forza nelle dita.

Cura e terapia

La cura e la terapia per la sindrome del tunnel carpale va cominciata non appena lo consiglia il medico. Ovviamente ci sono cause più importanti, come il diabete o l’artrite, che andrebbero curate a dovere fin da subito. Generalmente, la riduzione di attività per mano e polso è la prima cosa su cui agire. È necessario evitare tutte le attività che potrebbero peggiorare i sintomi.  Se necessario, bloccare il polso per evitare ulteriori danni può essere la mossa giusta. È fondamentale evitare flessioni o torsioni, anche quando si dorme.

Tra i farmaci antinfiammatori che possiamo trovare in commercio e che risultano molto utili troviamo il Normast: questo grazie alla sua formulazione garantisce l’azione della molecola di Palmitoiletanolamide (PEA) la quale svolge varie attività utili, in particolare per quanto concerne il contrasto al dolore cronico e nevralgico. D’altronde, l’efficacia del trattamento con PEA è ormai consolidata ed è particolarmente utile contro dolori cronici: maggiormente utile rispetto a trattamenti analgesici tradizionali.

Tunnel carpale: possibili cause

Tra le possibili cause della sindrome del tunnel carpale troviamo una compressione o una irritazione del nervo mediano. Questa può essere dovuto a diverse cause, le quali richiedono una serie di indagini precise. Tra queste troviamo:

  • un ispessimento del legamento trasverso;
  • diabete;
  • insufficienza renale;
  • ipotiroidismo;
  • infiammazione dei tendini e delle guaine dei muscoli flessori (generalmente causata da un utilizzo eccessivo della mano durante attività lavorative manuali);
  • fratture del polso o del carpo;
  • predisposizione ereditaria;
  • neoformazioni (lipomi o cisti, per esempio).

Queste sono solo alcune delle possibili cause. Come detto, Va effettuata una diagnosi accurata. Tra gli esami più importanti troviamo l’esame elettromiografico-elettroneurografico (EMG/ENG). Questo è utile a comprendere la forza e i riflessi osteotendinei, nonché la sensibilità degli stessi.

Otto motivi validi per imparare a giocare a calcio

Ci sono veramente tanti validi motivi per imparare a giocare a calcio ma è chiaro, è uno sport che deve piacere proprio come la pallavolo, il tennis e la pallacanestro. Tutte discipline che richiedono l’abilità di saper controllare la palla ed essere più bravi degli altri e, in più, collaborando con gli altri componenti della squadra che hanno ognuno un compito preciso.

Avete capito perché, in questo modo, il calcio diventa lo sport più amato, seguito e proposto? Perché le abilità che sviluppa e migliora sono molte ma chiaramente per poterne trarne vantaggio deve piacere, altrimenti ci sono tantissime altre attività ad esempio il nuoto, la corsa, le attività dell’atletica, il pattinaggio, la danza, eccetera.

Una nota positiva su chi segue, tifa, va allo stadio ma non gioca a calcio

Molte persone seguono il calcio non sanno giocare a calcio e non vogliono per forza imparare a giocare a pallone.

Sapete che anche seguire una partita di calcio con passione fa bene alla salute? Infatti, mette in moto tantissime facoltà intellettive, psicologiche e sociali, l’adrenalina che produce una squadra che vince o che perde è tale da mettere in allerta i medici per persone anziane e cardiopatiche.

Per fortuna di casi ce ne sono stati pochissimi ma è una curiosità spesso riportata dai media e dagli esperti per far anche capire quanto tutti quei piedi d’oro che corrono siano importanti non solo perché è un’abilità ma per le emozioni e i sentimenti popolari che smuovono. Bè, se entrate qui, invece, è tutt’altra storia, non ha scommesse ma alcuni giochi basati sul pallone: Wild Tornado Casino

1 – Fa bene al cuore e alla circolazione cardio vascolare

Il calcio è uno sport molto faticoso e impegnativo, richiede molto dispendio energetico e l’impegno massimo di tutto il sistema cardiovscolare. Dal riscaldamento alla partita si praticano attività aerobiche, di resistenza e abilità tecnica.

2 – Si apprendono o si migliorano le abilità motorie

Correre, saper controllare bene i piedi per controllare la palla, imparare degli esercizi di riscaldamento e resistenza su corsa e fiato, saper controllare bene la postura e anche le braccia mentre si gioca. Insomma, se si hanno già delle abilità motore si migliorano, se non si hanno si acquisiscono. Non sono rari i giocatori di calcio di Serie A che partecipano alle olimpiadi per altre discipline.

3 – Fa bene alla linea e ai muscoli

Anche se non si frequenta una scuola di calcio tantissimi ragazzi e ragazze, donne e uomini si impegnano al massimo in una partita che dura più di mezz’ora. Anche solo una partita al parco o qualche tiro di pallone consuma calorie e rafforza i muscoli delle gambe, della schiena e gli addominali. Se poi si gioca per agonismo e professione, tra riscaldamento ed esercizi si ha beneficio su tutto il tono muscolare.

4 – Migliora la resistenza fisica e mentale

È una delle qualità fondamentali del calcio, è un gioco impegnativo e faticoso, più si gioca e più ci si rafforza nel resistere a tanti minuti di movimento, ragionamento tecnico.

5 – Potenziamento cognitivo importante: il ragionamento in velocità, la riflessione tecnica

Da tutto quello che abbiamo scritto ne consegue l’importante potenziamento cognitivo, pensate alla capacità di affrontare più avversari per tenere la palla oppure per recuperarla dagli altri giocatori, pensare sul secondo ad una strategia di gioco senza perdere la concentrazione sulle indicazioni dell’allenatore e dei compagni di squadra.

6 – Importanti benefici psicologici e sociali

Tutto ciò che si vive nel campo sportivo, durante la partita o in allenamento viene portato fuori nella vita e nella società. La collaborazione, il rispetto del mister, dei compagni e degli avversari, la responsabilità di un comportamento scorretto. Insomma, un gioco che aiuta a migliorarsi e per questo viene anche proposto come sport nelle scuole.

7 – Si imparano valori importanti per la vita, si parla anche di skills sfruttabili nel mondo professionale

Sapete che saper stare in squadra, collaborare, saper valutare gli avversari rispettandoli, avere rispetto e saper collaborare con allenatore sono qualità fondamentali nella vita. L’esperienza sportiva può essere inserita nel curriculum europeo, una voce da valorizzare per far comprendere che “si sa stare nel campo” anche nella vita.

8 – Si impara a non discriminare e anche a denunciare il razzismo

Il calcio è uno sport amato dai bambini e sempre di più dalle ragazze, le squadre femminili crescono, giocatrici donna entrano a far parte di squadre di Serie A o Serie B maschili. Partite maschili vengono arbitrate da donne. Squadre maschili possono essere allentate da donne. Abbiamo inserito il paradigma più importante del momento visto che siamo abituati a vedere le squadre femminili allenate da uomini e da donne e pochissimo ancora il contrario. Vorremmo dire che con lo sport si impara a giocare e contrastare il razzismo, è vero ma l’attualità di adesso è che si impara a denunciare chi discrimina o compie atti di razzismo in campo o dagli spalti verso il campo. Lo sport unisce e insegna a denunciare… Lo racconta la Uefa con questo recente documentario dal titolo Outraged (https://it.uefa.com/insideuefa/mediaservices/mediareleases/news/0264-1128365909d5-9511fe80a9da-1000–outraged-il-nuovo-documentario-uefa-affronta-la-discriminazione/)

Che cosa sono adrenalina, emozioni e felicità

Perché secondo voi è importante conoscere e definire termini come emozione, felicità e adrenalina in un sito che affronta tanti temi di attualità e salute? Ebbene, perché sono al centro di tante cose belle ma anche tanti argomenti difficili che trattiamo.

Pensiamo ad esempio alla dipendenza da gioco d’azzardo che abbiamo affrontato nell’ultimo articolo. Quando si vince una partita di poker o quando si è nel gioco si scatenano tutta una serie di emozioni e la competizione stessa crea uno stato emotivo legato all’adrenalina che è importante ma allo stesso tempo è così potente e positivo da non poterci più rinunciare.

La felicità è uno stato emotivo che tutti cerchiamo ma dovete sapere che ci sono felicità reali e felicità illusorie, come fare a riconoscerle? Noi qui facciamo solo un piccolo passo di consapevolezza emotiva definendo questi tre termini.

Che cos’è l’adrenalina

L’adrenalina venne isolata per la prima volta nel 1901 da un chimico ma studi su questo ormone e neurotrasmettitore già esistevano nel 1800. L’adrenalina conosciuta anche con il nome tecnico di epinefrina è un mediatore chimico tipico della classe dei vertebrati e ha una struttura chimica legata a diverse sostanze chimiche.

L’adrenalina viene liberata nella parte midollare del surrene e anche a livello di sinapsi del sistema nervoso centrale, il suo ruolo è di neurotrasmettitore. Ha una funzione importantissima nello stimolo delle capacità di reazione del corpo di fronte a diverse difficoltà.

Produce rilassamento gastrointestinale, dilatazione dei bronchi, aumento della frequenza cardiaca e del volume sistolico, deviazione del flusso sanguigno verso i muscoli, il fegato, il miocardio e il cervello e aumento della glicemia. L’adrenalina viene rilasciata quando si vivono forti emozioni, come paura, combattimento e attività fisica. Nel gioco l’adrenalina è legata allo stato di attesa emotiva sull’esito di una o più partite. L’adrenalina si vive e si percepisce molto quando si fa sport e nelle competizioni.

Che cosa sono le emozioni e cos’è la felicità

La felicità è uno stato d’animo positivo che si vive quando si è soddisfatti e perché ci sono dei desideri che vengono realizzati in abbondanza, ricchezza e prosperità. L’uomo è portato a rendersi felice e soddisfatto partendo dalla soddisfazione di bisogni primari come mangiare, dormire, ripararsi avere attorno a sé un nucleo sociale positivo e non pericoloso. Ciò che contrasta questi bisogni fondamentali e porta ad eliminare anche un solo componente della vita che produce felicità viene in genere contrastato.

Dietro al concetto di felicità ci sono tantissime riflessioni da fare perché nell’epoca dell’abbondanza ci si è abituati ad avere tutto e niente di veramente importante. Insomma, se ci fosse una catastrofe naturale la prima cosa che si rimpiangerà sarà la perdita del telefonino o della macchina invece di ringraziare di avere salva la vita o la famiglia. Oppure, sarà il momento in cui si scopre cosa è veramente importante e per che cosa bisogna provare felicità vera e senso di appagamento e soddisfazione legato ad una condizione sociale di benessere solo temporanea, spesso è la salute (lo stare bene e lo stare male) a riportarci spesso con i piedi per terra dal consumismo eccessivo e superficiale.

Sulle emozioni non possiamo aprire riflessioni filosofiche o mentali, perché sono degli stati mentali, fisiologici e psicologici da poter analizzare anche con il microscopio o con dei macchinari tecnici in grado di studiare la reazione di neuroni di fronte agli stimoli. Quindi, per emozioni intediamo reazioni psicofisiologiche che possono essere positive e negative, imparare a riconoscerle e definirle è importante per saper vivere bene con consapevolezza.

Come non diventare dipendenti al gioco da casinò e come non diventare dipendenti a nulla?

Le Slot machine su Zet Casinò dimostrano come questi giochi con i loro colori, musiche e semplicità di utilizzano possano diventare un potente fattore di dipendenza e distrazione dal mondo e da sé stessi. Negli articoli precedenti abbiamo parlato di giochi d’azzardo, responsabilità e anche i rischi e le conseguenze della ludopatia.

Per non diventare dipendenti ai giochi da casinò si possono usare diversi stratagemmi, il primo è evitare in assoluto il gioco nei locali pubblici dove ci sono le macchinette e su Internet. Altri stratagemmi sono impostare orologio e anche budget consentito al vizio a quest’attività ludica, pochi soldi che potete permettervi e basta.

Inoltre praticare il senso della consapevolezza emotiva, già leggere l’articolo che abbiamo scritto e frequentare il nostro sito per leggere altre cose di cultura e salute è un buon inizio.

La stanchezza ci ha in ostaggio? Ritroviamo carica e vitalità

Come ritrovare la consueta energia durante un periodo di stanchezza? Tutti noi possiamo sperimentare periodi di stanchezza fisica e mentale. Integratori per stanchezza e alcune buone abitudini possono aiutarci a ritrovare carica e vigore. Vediamo in che modo.

Come si manifesta la stanchezza e quali sono le cause?

Non è raro accusare stanchezza, affaticamento, mancanza di concentrazione e cali di energia. Ciò avviene quando la quantità di energia richiesta dal nostro organismo supera le riserve energetiche a disposizione. Escludendo cause di natura patologica, questa generale condizione di stanchezza è riconducibile a una serie di motivi, tra i quali:

  • Periodi molto impegnativi e stressanti: lavoro, sessioni di studio intense, problemi personali, impegni che si accumulano, scadenze da rispettare e aspettative da soddisfare;

  • Attività sportiva intensa: svolgere attività fisiche molto intense o prolungate può esaurire velocemente le riserve energetiche dell’organismo, causando stanchezza e affaticamento;

  • Variazioni stagionali: il nostro organismo ha bisogno di tempo per adattarsi ai cambi di stagione e reagisce con stanchezza, debolezza, irritabilità.

  • Periodi di convalescenza: in seguito a malattia, il nostro organismo si ritrova debilitato anche per alcune settimane;

  • Stile di vita non regolare: cattive abitudini (fumo, alcool), dieta poco bilanciata, insufficiente riposo notturno possono causare spossatezza, sonnolenza diurna e senso di affaticamento.

  • Condizioni climatiche: soprattutto d’estate, le elevate temperature esterne favoriscono una sudorazione abbondante, con una conseguente perdita di sali minerali e sensazione di stanchezza. Anche l’arrivo del freddo può mettere a dura prova la nostra risposta immunitaria.

La stanchezza può manifestarsi in vari modi. Ecco alcuni sintomi:

  • Affaticamento e ridotta forza muscolare;

  • Rallentata capacità di recupero;

  • Mancanza di concentrazione e di attenzione;

  • Vuoti di memoria e mal di testa;

  • Spossatezza e svogliatezza;

  • Sonnolenza diurna.

Contrastiamo la stanchezza e ritroviamo la nostra energia

Per contrastare la stanchezza iniziamo da alcuni accorgimenti quotidiani. Una buona quantità di energia è fondamentale per affrontare al meglio tutte le nostre sfide quotidiane. Ecco cosa fare.

Utilizziamo un integratore alimentare specifico

In associazione alla dieta, possiamo utilizzare un integratore alimentare. Scegliamo un prodotto indicato per contribuire al normale metabolismo energetico necessario nei momenti di stanchezza fisica e mentale. Il prodotto verso il quale ci orienteremo avrà una formulazione equilibrata di vitamine e minerali, nutrienti coinvolti in diversi processi biologici che sostengono l’organismo.

Inoltre, in caso di stanchezza fisica e di intensa sudorazione, associata al caldo o all’attività fisica intensa, può essere utile un integratore con formulazione a base di sali minerali e vitamine per bilanciare i nutrienti fondamentali per il metabolismo energetico e mantenere un corretto equilibrio idrosalino.

Impariamo a dire di no

Non possiamo accontentare tutti ed essere sempre accondiscendenti, né sul lavoro né nella sfera privata. Non siamo supereroi: dire qualche “no” e prenderci i nostri spazi non farà di noi persone peggiori, ma ci aiuterà ad affrontare le giornate con maggiore sicurezza e motivazione.

Sciogliamo i muscoli

Se ne abbiamo la possibilità, sgranchirci le gambe durante una breve pausa ci aiuterà a rilassarci, ad allentare lo stress e a riattivare la circolazione.

Riduciamo le fonti di disturbo

Evitiamo di indugiare e perdere tempo di chat, social network o altri stimoli. Cerchiamo di rimanere focalizzati sul nostro lavoro e non disperdiamo la nostra attenzione.

Rendiamo confortevole l’ambiente di lavoro o di studio

Se ci è possibile, facciamo in modo di lavorare o studiare in un ambiente che favorisca la nostra concentrazione. Liberiamo la scrivania da oggetti superflui, teniamo solo ciò che ci occorre. Ciò aiuterà la nostra mente a fare ordine e concentrarci meglio.

Seguiamo un regime alimentare vario, completo e bilanciato

Evitiamo di saltare i pasti. Seguire un’alimentazione completa di tutti i nutrienti è fondamentale per fornire al nostro organismo un apporto energetico adeguato. Evitiamo dolciumi e snack confezionati. Sì a frutta secca e frutta fresca come spuntino o merenda.

Beviamo acqua con regolarità

Non tutti lo sanno, ma la disidratazione può causare senso di stanchezza e difficoltà di concentrazione. Un apporto idrico ideale prevede almeno un litro e mezzo di acqua al giorno. Non per tutti è facile abituarsi a bere acqua con frequenza. Soprattutto in estate, andranno benissimo anche succhi di frutta, frullati, estratti o centrifugati, per compensare la perdita di liquidi dovuta alla sudorazione.

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