Le differenze tra i dolori alle articolazioni e dolori muscolari

I dolori muscolari e articolari sono manifestazioni di infiammazione che possono interessare qualsiasi parte del corpo e sono sintomatologie correlate a diverse condizioni patologiche o fisiologiche.

Tra le cause più comuni delle infiammazioni muscolari e articolari troviamo i traumi, le fratture, l’artrite, la gastrite, la borsite, le infezioni, l’influenza, la tendinite, le malattie neurologiche e così via.

Essendo delle infiammazioni che colpiscono localmente, assieme al dolore si associano molto spesso sintomi come bruciore, arrossamento e gonfiore

In presenza di questi segnali è possibile rivolgersi al proprio medico, quest’ultimo saprà fornire delle indicazioni in merito alle soluzioni più indicate per risolvere la problematica, come l’utilizzo di prodotti medicali; a tal proposito, i dolori alle articolazioni e Dicloreum Unidie vengono spesso associati, in quanto questo cerotto è particolarmente utilizzato per risolvere dolori articolari e mal di schiena.

Conoscere i dolori muscolari e articolari: caratteristiche e differenze

I dolori muscolari o alle articolazioni sono disturbi piuttosto comuni nella società moderna, alcuni dei quali possono essere provati sin dalla tenera età, tuttavia, si diffondono e cambiano di intensità con l’avanzare dell’età.

Proprio perché nella maggior parte dei casi insorgono con lievi entità e durano per un periodo di tempo breve, questi dolori tendono ad essere sottovalutati e molto spesso non sono curati nel modo corretto.

I dolori alle articolazioni o muscolari possono insorgere a causa di un trauma, di un danno localizzato su un muscolo o ad un’articolazione, ma anche a causa della posizione scorretta che viene mantenuta per un lungo periodo. E ancora, anche i movimenti bruschi possono provocare un dolore muscolare, patologie infiammatorie croniche e addirittura tumori.

In base alle cause che si trovano alla base del dolore, cambiano l’intensità e la durata. Molto spesso questi dolori insorgono nelle stagioni fredde o sono più frequenti nelle popolazioni che abitano in località molto umide, questo a causa dei reumatismi provocati dalle condizioni climatiche che, solo in Italia, coinvolgono ogni anno 5 milioni e mezzo di persone.

Come distinguere i dolori muscolari da quelli articolari

I dolori muscolari tendono a colpire diverse zone del corpo o localmente ma una zona piuttosto ampia, ad esempio il dolore che si protrae delle spalle fino alla schiena, a differenza dei dolori articolari che si manifestano in un punto preciso tra le giunture articolari che si trovano a metà tra due ossa.

I dolori muscolari più diffusi colpiscono la zona lombare, le spalle, le gambe e le braccia. Nella maggior parte dei casi appaiono come sintomi di un’influenza o dopo uno sforzo fisico eccessivo, in particolare per schiena e gambe.

I dolori articolari, invece, tendono a colpire principalmente le ginocchia, i gomiti, le anche e le caviglie. In presenza di condizioni croniche i sintomi peggiorano con l’arrivo dell’inverno a causa del freddo che penetra nei tessuti e irrigidisce le articolazioni, ma anche a causa dell’umidità che si stagna all’interno del corpo e si deposita nella zona articolare, accentuando i dolori e l’infiammazione, riducendo il movimento.

Alla base di entrambe le tipologie di dolore troviamo l’infiammazione del tessuto sottostante, che può essere provocata dall’eccessiva rigidità oppure da una patologia che colpisce un organo o un apparato circostante. In quest’ultimo caso è fondamentale trovare in modo tempestivo una diagnosi e impostare una terapia adatta.

 

Che cosa è la Tanatoprassi, in cosa consiste

La Tanatoprassi è una prassi “post mortem”. Il suo termine è una parola composta che deriva rispettivamente dalle due parole greche thanatos morte e praxis pratica. La tanatoprassi è, quindi, una pratica della morte ed è a tutti gli effetti un trattamento estetico di una salma prima della celebrazione del suo funerale e della sua conseguente cremazione o del suo seppellimento.

Esiste proprio una figura specializzata e professionale per compiere questo lavoro che è, appunto, il tanatoprattore. Questo solitamente lavora per le case funerarie e, di fatto, proprio le pompe funebri offrono questo servizio come servizio secondario. Non sarà difficile, nel caso, trovare onoranze funebri Roma che offrano questo trattamento per la salma di un proprio affetto. Tante volte, per risparmiare, sono gli stessi affetti del defunto a compiere tale lavoro cercando di migliorare le condizioni estetiche ed igieniche della salma ma, inutile precisare, che il risultato non è lo stesso, soprattutto per determinate azioni mirate che soltanto il tanatoprattore può compiere.

Le origini della pratica e come viene compiuta

La prassi della Tanatoprassi è usata molto negli Stati Uniti d’America ma, negli ultimi tempi, è arrivata anche in diversi Paesi di Europa. In Italia la polizia mortuaria ha indicato diverse regolamentazioni per l’imbalsamazione di una salma ma, per quanto concerne la tanatoprassi, non si è espressa in particolari termini e non ha imposto particolari restrizioni e né esiste una legislatura in materia. Sono tuttavia plurime le realtà italiane che rappresentano questa attività come, ad esempio, l’I.N.I.T. (Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi) e l’A.I.T. (Associazione Italiana di Tanatoprassi).

Tale prassi è frequentemente usata in medicina legale perché, appunto, permette di studiare e osservare i cambiamenti di un corpo senza vita a vista d’occhio. Un corpo, già dopo poche ore dalla registrazione del decesso, inizia a perdere liquidi e ad emettere gas dall’odore spiacevole. Fino al momento in cui la salma viene celebrata in messa, quindi, possono passare diversi giorni e, di conseguenza, le condizioni igieniche possono aggravarsi. La tanatoprassi, di fatto, serve a tutelare e potenziare le condizioni igieniche della salma, evitando infezioni anche per coloro che vi sono vicini. Quando, invece, la priorità è quella di migliorare il livello estetico della salma, la tanatoprassi diventa tanatoestetica.

Nelle attività di tanatoprassi, solitamente, il professionista inetta nel sistema arterioso un fluido conservante e diverse cure estetiche che permettono di mantenere integro il corpo senza vita del defunto, data una prevista ritardazione di qualche settimana del processo di decomposizione. In questo modo la veglia funebre è meno traumatica e, soprattutto, più sicura per la salute dei partecipanti. Inoltre, grazie ai liquidi iniettati nella tanatoprassi, la salma anziché decomporsi in periodi lunghi che vanno dai 40 fino agli 80 anni, s’incenerisce in soli 10 anni. In questo modo, è anche velocizzato il tempo in bara e più velocemente i cari del defunto possono posare la sua cenere nelle urne. Un sistema che sicuramente potenzia la logistica dei cimiteri, liberando i posti più velocemente e che migliora anche lo stato igienico del luogo.

Acidità di stomaco: cause, sintomi e rimedi

L’acidità di stomaco è una condizione caratterizzata da un’iperproduzione di acido cloridrico che può provocare una corrosione della parete gastrica, con conseguente comparsa di ciò che viene comunemente definito “stomaco in fiamme” ovvero, quella fastidiosa sensazione di bruciore percepita nella parte posteriore dello sterno.

L’obiettivo finale di questo articolo è chiarire il concetto di acidità di stomaco spesso gestibile in automedicazione, analizzandone le cause, la varietà dei sintomi ed i rimedi possibili.

Cause dell’acidità di stomaco

Le cause dell’acidità di stomaco possono essere di varia natura, talvolta presenti contemporaneamente. La principale è da imputarsi ad un’alterazione dell’equilibrio tra la secrezione di sostanze chimiche, necessarie per la digestione di alimenti e la secrezione di muco che fungendo da barriera tra l’acido cloridrico e la mucosa dello stomaco svolge attività protettiva.

In molti casi la comparsa di tale disturbo è causata dallo stress, ansia, tensioni e preoccupazioni.
Vi sono, tuttavia, altre situazioni che possono essere causa di acidità di stomaco, quali:

  • Abitudini alimentari scorrette come pasti ricchi di grassi, speziati o difficili da digerire;

  • Terapie farmacologiche gastrolesive;

  • Infezioni da Helicobacter pylori, batterio perfettamente a suo agio tra gli acidi dello stomaco, responsabile dello sviluppo di ulcere e di un aumentato rischio di tumore allo stomaco.

Oltre allo stress, anche una gravidanza può essere causa di acidità di stomaco. Ciò è dovuto all’aumento della produzione di progesterone, ormone indispensabile per il rilassamento della muscolatura dell’utero e che si vede coinvolto anche nel rallentamento della digestione dei cibi e ristagno dei succhi gastrici nello stomaco.

Sintomi dell’acidità di stomaco

I sintomi dell’acidità di stomaco possono comparire in modo occasionale o frequente. L’acidità di stomaco è accompagnata solitamente da bruciore gastrico (pirosi) che può coinvolgere la bocca dello stomaco, la parte alta verso l’esofago, o tutte le pareti. In certi casi all’iperacidità si aggiunge anche il reflusso gastroesofageo in cui il materiale acido dello stomaco risale lungo l’esofago e può arrivare fino alla gola.

Alti sintomi dell’acidità gastrica che possono comparire sono:

  • Dolore durante la digestione;

  • Difficoltà di deglutizione;

  • Nausea e vomito;

  • Eruttazione acida

I sintomi dell’acidità possono intensificarsi dopo i pasti, soprattutto se abbondanti e nelle ore notturne, quando la posizione sdraiata può facilitare il rigurgito acido.

Rimedi dell’acidità di stomaco

I rimedi per l’acidità di stomaco possono coinvolgere sia alcuni consigli sull’alimentazione e sullo stile di vita sia una serie di rimedi naturali specifici.

In primis, vediamo quindi alcuni consigli sullo stile di vita e alcuni accorgimenti dietetici adeguati:

  • Diminuire lo stress e le situazioni di tensione, cercando di rilassare mente e corpo.

  • Cercare di dedicare le giuste ore al riposo notturno

  • Praticare attività fisica blanda e adatta alle proprie condizioni fisiche

  • Consumare alimenti facilmente digeribili come verdure cotte a vapore, cereali integrali, carni magre e pesce.

  • Evitare cibi irritanti o difficili da digerire come il peperoncino, il pepe, la cipolla o l’aglio Attenzione anche agli alimenti acidi come il pomodoro e gli agrumi

  • Mangiare lentamente e masticare correttamente il cibo

  • Evitare il consumo di alcolici, caffeina e bevande gassate

Infine, possono essere presi in considerazione anche alcuni rimedi naturali per l’acidità di stomaco, tra questi ci sono estratti vegetali, come il carciofo e il finocchio, vitamine del gruppo B, citrati, carbonati e bicarbonato.

I rimedi naturali possono trovarsi singolarmente o associati in prodotti e integratori alimentari. Alcune erbe e piante possono essere utilizzate anche per preparare tisane che calmano l’infiammazione a carico dello stomaco.

Tra le erbe e piante per l’acidità di stomaco si ricordano la camomilla, la liquirizia, lo zenzero e la malva. Se il disturbo dovesse persistere consultare un medico o un farmacista che saprà meglio indirizzare sull’approccio terapeutico corretto.