Quali i sono i fattori di rischio per gli emangiomi infantili

Gli emangiomi infantili colpiscono circa 4 bambini su 100 e sono classificati come dei tumori benigni che interessano i tessuti molli. Non sono niente di preoccupante, anche se è bene che i genitori tengano sotto controllo e monitorato questo genere di tumore benigno.

Quali sono i fattori di rischio per gli emangiomi infantili?

L’emangioma infantile può interessare qualsiasi parte del corpo, specialmente nella regione della testa, del collo, ma anche braccia e tronco. Compaiono fin da subito dopo la nascita e non oltre i tre mesi di vita del bambino. Si presentano alla vista come delle macchie color fragola e tendono progressivamente a crescere fino a subire un arresto. Nella maggior parte dei casi, in un bambino ormai in età scolare, verso i sette anni, l’emangioma infantile dovrebbe essere completamente regredito. Tuttavia, viene da chiedersi quali possano essere i fattori di rischio per quanto riguarda questo tipo di tumore benigno.

Nonostante i sempre più approfonditi studi sull’argomento, le cause che portano alla comparsa dell’emangioma infantile non sono ancora del tutto chiare. I diversi fattori di rischio che si possono elencare sono il sesso femminile, che presenta un’incidenza maggiore rispetto a quello maschile; l’età avanzata della mamma; l’essere di razza caucasica pura; il basso peso alla nascita e quindi prematurità; l’aver avuto una gestazione multipla e infine aver sofferto di preeclampsia durante la gestazione.

Oltre a ciò, gli studi effettuati fino ad ora hanno dimostrato che esiste una stretta correlazione tra il fenomeno dell’ipossia e quello della comparsa delle cellule tumorali all’interno dei vasi sanguigni. In altrettante parole, la causa potrebbe essere un’ossigenazione poco più che sufficiente durante il periodo della gravidanza. Tuttavia, si ritiene valida anche l’opzione di uno sviluppo dei vasi sanguigni incompleto e pertanto, la parte colpita mostrerebbe il segno evidente dell’emangioma infantile.

Come si tratta l’emangioma infantile?

Nella maggior parte dei casi, questo tumore benigno regredisce spontaneamente senza creare complicanze importanti, dopo aver raggiunto la sua piena fase in concomitanza dei sei mesi di vita del bambino.

Se invece, nel caso in cui l’emangioma infantile risulti doloroso per il bambino e sanguini spesso, allora si può pensare di intervenire somministrando una terapia farmacologica.

Nei casi più rari, in cui questo tumore benigno sia posizione in una parte del corpo più critica che limita il bambino, ad esempio sulle labbra o in prossimità degli occhi, causando problemi secondari, allora il medico potrebbe optare per un intervento chirurgico o in alternativa una terapia innovativa a base di propranololo. È bene ricordare che la percentuale di queste complicanze è molto bassa poiché l’emangioma infantile solitamente compare su un tessuto molle il quale non provoca disturbo al bambino.

A chi spetta fare la diagnosi di emangioma infantile?

Diagnosticare questo tipo di tumore benigno è in realtà un passaggio molto semplice perché è facilmente riconoscibile, non solo dal colore e dalla forma, ma anche dal fatto che appare subito dopo la nascita nel neonato. Oltre a ciò, i genitori si possono accorgere che questo emangioma infantile continua a crescere.

Una visita dal pediatra e in seguito da uno specialista può confermare tale diagnosi. Si rende necessaria la visita da un professionista al fine di poter evitare qualsiasi complicanza in futuro, ma anche per valutare se si rende necessario un trattamento o se si dovrebbero svolgere ancora eventuali accertamenti. Tuttavia si esortano sempre i genitori a non preoccuparsi perché è un disturbo che non reca, nella grande maggioranza dei casi, problemi gravi.

Le cause dell’obesità e i rimedi davvero utili

L’obesità si verifica quando vi è un aumento del grasso corporeo che comporta un eccessivo aumento di peso o atrofia del tessuto adiposo e mette in pericolo la vita di un essere umano.

È considerata una malattia cronica che può comparire dall’infanzia e dall’adolescenza. Le diete basate su un eccesso di nutrienti, come grassi e carboidrati, nonché uno stile di vita sempre più sedentario, sono il terreno fertile per l’obesità, che sta diventando una vera e propria epidemia.
L’obesità è il disturbo metabolico clinico più comune negli esseri umani.

Nei Paesi industrializzati, le condizioni di vita attuali consentono un’alimentazione abbondante e variata a settori in crescita della popolazione, parallelamente all’aumento di uno stile votato alle comodità (auto, ascensori scale mobili, etc.); questo favorisce sempre di meno il movimento e fa sì che il numero di persone obese sia sempre più elevato.

Ci sono variazioni nella composizione corporea in base all’età, al sesso e all’attività fisica. Ad esempio, una persona di 25 anni ha il 15% del suo peso in grasso corporeo; mentre a 75 anni, mantenendo un peso simile, ha il 30% di grassi a causa di una diminuzione della massa muscolare magra.

Gli adipociti, presenti in più depositi di tessuto adiposo, sono atti a memorizzare in modo efficiente l’energia in eccesso sotto forma di trigliceridi e, se necessario, rilasciare questi depositi sotto forma di acidi grassi liberi che possono essere utilizzato dal corpo. Questo sistema fisiologico, regolato attraverso moti endocrini e nervosi, permette all’essere umano di sopravvivere in condizioni di fame, anche per diversi mesi. Tuttavia, quando i nutrienti sono abbondanti e lo stile di vita è sedentario, e con l’importante influenza della genetica, questo sistema incrementa i depositi energetici del tessuto adiposo, con conseguenze negative per la salute.

L’obesità, dunque, può essere definita come una sindrome clinica caratterizzata da un aumento della proporzione del tessuto adiposo in relazione al peso corporeo totale.

Le cause dell’obesità

La causa principale che produce l’obesità è uno squilibrio energetico tra le calorie acquisite e quelle che vengono bruciate, producendo un aumento di peso che, se non controllato nel tempo, può portare a questo problema.

In generale, ciò che è accaduto negli ultimi anni è che consumiamo cibi ipercalorici che sono ricchi di grassi; allo stesso tempo, l’attività fisica diminuisce a causa della forma sempre più sedentaria di molti tipi di lavoro e i mezzi di trasporto che ci fanno spostare sempre di meno a piedi ogni giorno.

Tuttavia, ci sono altre cause che possono predisporre una persona all’obesità, come la genetica, dal momento che esiste una relazione diretta tra la comparsa dell’obesità quando c’è una storia di obesità in famiglia.

Un’altra causa potrebbe essere il fattore socioeconomico, dato che un grado maggiore di obesità è osservato nelle classi più povere, dove non ci sono risorse per nutrirsi adeguatamente o tempo per eseguire l’attività fisica necessaria, oltre alla dieta corretta per perdere il peso in eccesso.

I rimedi utili contro l’obesità

Per combattere l’obesità, la prima cosa da fare è apportare delle modifiche all’alimentazione.

È indispensabile fare una visita medica o un consulto da parte di un dietologo o un nutrizionista. È essenziale consultare il proprio medico in merito a questo o ad altri trattamenti naturali, allo scopo di valutare possibili controindicazioni o incompatibilità.

In ogni caso, una delle chiavi per affrontare questo problema è seguire una dieta sana ed equilibrata, insieme alla pratica regolare dell’esercizio fisico.

È sempre bene fare almeno cinque pasti al giorno, ma consumando porzioni ridotte, per distribuire meglio l’apporto calorico nell’organismo. La dieta mediterranea è un buon esempio di regime alimentare da seguire, poiché prevede cibi a basso contenuto di grassi e molta frutta e verdura.

É anche bene che la persona che soffre di obesità limiti l’assunzione totale di grassi e zuccheri, aumentando piuttosto il consumo di frutta e verdura, legumi e cereali.

Anche il modo in cui viene cotto il cibo ha una certa influenza, quindi è meglio fare a meno fritti o stufati troppo grassi e scegliere di cucinare in modo sano; a tal proposito, svolgono un ruolo benefico gli alimenti grigliati, arrostiti o cotti al vapore, poiché si limitano le calorie assunte. Le bevande zuccherate, infine, costituiscono una fonte di zucchero del tutto inutile per il corpo, quindi è bene ridurne al minimo il consumo.

Ma per sconfiggere definitivamente l’obesità, la cosa più importante è la perseveranza. È necessario mantenere un regime alimentare costante ed eseguire attività fisica per almeno 30 minuti tre volte alla settimana, adattando sempre l’intensità ai bisogni e allo stato fisico della persona, aumentando se possibile la frequenza per ottenere il risultato desiderato.

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