Si presenta Dusan Vlahovic con una conferenza stampa, nuovo giocatore della Juventus

Non c’è bisogno di una conferenza stampa per conoscere Dusan Vlahovic, l’attaccante serbo ora della Juventus prima della Fiorentina è noto come calciatore e per la sua passione per le automobili.

La Fiorentina lo ha scoperto e lo ha portato in Italia, la Juventus con la sua seconda squadra ha dei legami importanti, come raccontano alcuni giornali c’è stato un momento di aiuto per il Partizan. Dusan è figlio di una famiglia benestante, sognava anche di fare il dottore e, oltre al calcio, di passioni e hobby ne ha tante.

Pochissime squadre nella sua carriera, Fiorentina e l’inizio con la Juventus rappresentano due tappe importanti, dovrà dimostrare la sua forza nella Champions League. Una conferenza stampa di presentazione prima di giocare la prima partita con la Juventus però è obbligo perché deve ringraziare i nuovi tifosi, salute i viola e anche rispondere a chi il trasferimento in altra squadra non l’ha gradito.

Insomma, per alcuni che indossano la maglia della Fiorentina, il club ha cresciuto tanti giocatori importanti di Serie A e di livello internazionale, peccato che per tanti motivi poi vanno via perché ceduti, prestati oppure perché finisce il contratto. Stava succedendo proprio a Vlahovic, i viola non volevano perdere la possibilità di un affare, Dusan era certo di voler rimanere in Italia e non partire per i club inglesi che lo volevano.

La maglia numero sette al posto della nove

Proviamo a sintetizzare i punti importanti della conferenza stampa di Vlahovic (domande e risposte su tuttojuve).

Sulla maglia numero sette Vlahovic ha detto che non rappresenta niente. Tutti i numeri nella Juve sono importanti. In realtà, il sette era indossato da Cristiano Ronaldo e questo ha fatto scattare l’attenzione di tutti tifosi e non tifosi. Vlahovic specifica, l’ho scelta perché era vicina al 9. Il soprannome dell’attaccante è di fatto un codice: DV9.

Rappresenta un po’ la sua storia calcistica più importante considerando che dal Partizan desiderava già giocare nella Juventus.

Il 9 è indossato da Morata, calciatore in prestito riconfermato. Vlahovic a questo punti dice, tutte le maglie della Juve pesano, sono arrivato qui per mettermi a disposizione del mister per arrivare ai nostri obiettivi.

La cosa più importante è vincere. Di fatto, il tiro potente deve rispondere all’assenza di Chiesa e supportare nella logica strategica di Allegri Dybala, Bonucci e tutti gli altri giocatori rimasti, poi ci sono i nuovi da mettere in formazione.

Champions league, è lì che la Juventus non vuole fallire. Allenatore, giocaotori e staff chiamati ad una grande responsabilità

La prima partita che forse giocherà Dusan è contro il Verona, molti giornali e realtà che seguono lo sport lo inseriscono in formazione. Dopo ci sarà l’incontro con il Sassuolo in Coppa Italia e la partita di Serie A con la Juventus. In realtà, l’incontro più importante è la prima partita degli ottavi di finale Champions contro il Villarreal, 22 febbraio alle 21.00. Con https://www.bookmakersaams.eu/ potete scoprire le partite quotate e pronosticate.

La decisione: stadi al 75%

Si punta ad un ritorno alla normalità

Si ricomincia dal 75% per gli stadi e dal 60% per i palazzetti, di capienza: il decreto convertito in legge è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, che riporta alla situazione prima del peggioramento della curva epidemiologica con la retrocessione dei limiti al 50 e al 35 per cento. I nuovi parametri saranno validi per tutte le regioni d’Italia, indipendentemente dal colore: così ha dichiarato il Capo del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri; sembrano lontanissime le polemiche riguardo all’autoriduzione a 5mila decisa dalla Lega; tale decisione è stata presa anche vedendo un calo della curva dell’epidemia. Come era accaduto anche in autunno, stadi pieni per tre quarti; naturalmente i club non potranno fare salti mortali per vendere più biglietti in poco tempo, ma è probabile che ci possa essere un aumento degli ingressi a disposizione, ovviamente per chi possiede il green pass rafforzato. Questa decisione potrebbe coinvolgere anche il basket.

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Quando si potrà tornare ad una normalità anche per gli stadi?

Adesso c’è da capire quanto il 75 per cento possa rappresentare solo una tappa veloce per tornare al famoso 100%; Gravina lo ha detto chiaro e tondo a Speranza e al Cts: cancelliamo il limite, ormai i dati ce lo consentono. L’obbiettivo è quello di riaprire senza limitazioni tutti gli impianti. Ma quali saranno questi tempi? I più prudenti rimandano il 100% alla fine dello stato di emergenza, che dovrebbe chiudersi il 31 marzo. A quel punto gli stadi riaprirebbero con tutti gli spalti a disposizione dopo la sosta per la Nazionale. Si era ipotizzato ad un ritorno al 100% già lo scorso novembre. Tutto poi sfumò anche a causa della quarta ondata. Se però ci sarebbero delle buone notizie riguardo al tema della capienza negli stadi, non ce ne sarebbero altrettante riguardo gli aiuti alle società sportive per il caro energia. La prossima settimana dovrebbe essere quella del tavolo, sia nella versione “tecnica” su cui lavora la Federcalcio, sia su quella rivolta a tutto lo sport; il calcio ha cambiato in qualche modo strategia: niente più richieste di aiuti diretti, ma un forcing per il riconoscimento del “diritto di autore” sul gettito della raccolta delle scommesse, che nel 2021 dovrebbe esseresi attestato intorno ai 15 miliardi, di cui il 70% da eventi calcistici. La prima a rispondere alla variazione di capienza consentita è la Sampdoria, che ha riaperto la vendita dei tagliandi per l’anticipo con l’Empoli. Sono disponibili ulteriori 2.400 biglietti; stessa cosa l’Inter che ha disposto nuovi tagliandi per la partita contro il Sassuolo che si svolgerà nello stadio di San Siro. Se sei curioso riguardo la tematica del cibo, qui puoi leggere quali sono le diete più conosciute al mondo.

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Juve: grande festa allo Stadium per i bianconeri 

Grazie al gol di debutto di Vlahovic-Zakaria, la squadra di Allegri supera il Verona

Forze fresche, la Juve si rinnova, grazie ai nuovi arrivi che portano la squadra a superare il Verona con il 2-0. Si porta così a quota 45, al quarto posto della classifica. I bergamaschi, fermi a quota 43, hanno all’attivo una gara in meno. Non poteva esserci un esordio migliore all’Allianz Stadium per i nuovi acquisti bianconeri, autori delle reti della vittoria. Vlahovic ha spodestato l’equilibrio dopo 13 minuti, poi il raddoppio di Zakaria al sessantunesimo. Una coincidenza, che si collega al match dell’11 settembre 2011, nel giorno dell’inaugurazione ufficiale dello Juventus Stadium, dove ci furono i gol di debutto di Vidal e di Lichtsteiner.

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Il tridente della Juve

Da inizio campionato, la Juve schiera la sua formazione più offensiva con i grandi Dybala, Vlahovic e Morata. Il Verona deve invece fare a meno di Caprari, dello squalificato Simeone e di Faraoni. Nella Juve, Vlahovic non è l’unico esordiente: con Locatelli squalificato, ecco quindi Zakaria. Durante la partita, la Juve si trova spesso imbrigliata nella fitta ragnatela veneta a centrocampo, con un primo tempo un po’ burrascoso con un doppio colpo di classe che permette alla Juve di portarsi in vangaggio: al tredicesimo, il tocco di Dybala che serve un determinato Vlahovic ed un pallonetto facile soltanto sulla carta. Il Verona, col solo Lasagna e gli altri a far densità, non molla la presa e la Juve prova a rivedere i meccanismi: Zakaria appare spesso troppo avanzato. Al trentasettesimo, la Juve sfiora il raddoppio con l’azione di Dybala. Certo è che il Verona non è una squadra facile da sconfiggere, ma il trio offensivo è determinato. Hai mai sentito parlare di sindrome del tunnel carpale? Ecco di cosa si tratta.

Il trionfo della Juve: prossima sfida con l’Atalanta

La ripresa comincia con Bessa in campo, ma soprattutto con un Verona che alza i giri in avanti; la squadra dell’ex Tudor non si limita a sigillare gli spazi, ma mantiene l’inseguimento del pareggio. La Juve risponde attendista ma pronta ad agire nel varco giusto. Al sessantunesimo minuto, ecco l’occasione: Morata asseconda con un assist preciso l’affondo di Zakaria, che controlla e conlude con un destro di corsa. 2-0 per la Juve, l’Allianz esulta. Montipò non permette il 3-0 a Dybala, che colpisce di destro da posizione ravvicinata. La Juve è una una Juve di fiducia, che prova a trovare la rete anche con Rabiot, con il suo sinistro incrociato che viene deviato da Montipò. Entrano anche Rugani al posto di Chiellini, Cuadrado al posto di Dybala e sul finire Kean quando Morata esce dal campo accompagnato dagli applausi. Zakaria, dolorante, viene sostituito da McKennie. Kean avrebbe la palla buona, ma non cambia nulla: la prima è andata, la strada è stracciata. E domenica prossima tocca all’Atalanta.

Juve: i cori, i gol e la Dybala-mask

Allo stadium è già Vlahovic mania

Durante la serata di Juve-Verona, è già Vlahovic mania. Centinaia i tifosi che si mostrano sui social con la nuova maglia del numero sette: cori e applausi per lui già nel corso del riscaldamento, quando calcia verso la porta, con notevole cattiveria: il pubblico apprezza e si scalda. Sai quali sono le diete più conosciute al mondo? Se sei curioso, leggi questo articolo.

Le parole di Vlahovic

A fine partita, ai microfoni di Dazn, Vlahovic ha dichiarato che era importantissimo vincere questa partita, perché dopo dopo le soste sono le più difficili, anche mentalmente. Loro hanno avuto un buon approccio fin da subito e alla fine sono riusciti a vincere. Ha ringraziato i suoi compagni di squadra ed il mister, che lo hanno accolto benissimo e aiutato tanto. E riguardo a ciò che gli ha chiesto Allegri, la cosa più importante è fare gol, e oltre a quello vorrebbe migliorare anche gioco, palleggio e smarcamenti, tutte cose che possono servire alla squadra; il mister non gli ha chiesto niente di particolare, gli ha solo detto di stare calmo, e che tutto andrà bene. Riguardo la probabilità che la Juve possa guardare oltre la corsa Champions, Vlahovic afferma che la Juve guarda sempre agli obbiettivi più alti, quando inizia una competizione lo fa sempre per vincere. Lui è li per dare il suo contrinuto al massimo, partita per partita, e a fine stagione faranno i conti.

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La gara con protagonista Vlahovic

La partita comincia subito con l’impatto di Vlahovic ed il suo duello con Gunter. Il difensore riesce ad avere la meglio sulle prime battute; Montipò respinge il suo mancino, ma la Sud apprezza e lo acclama. Durante il secondo tempo, Vlahovic non è stato del tutto preciso. I tifosi dello spalto erano tutti con lui. Quando Dybala ha aperto per Morata a sinistra, Vlahovic è giunto al tiro, ma non nel modo del tutto preciso. La palla è finita a lato. Nella ripresa, al cinquantatreesimo, il gioco si rinnova: con la verticalizzazione di Zakaria che prova a servire Dybala di tacco: l’azione non si concretizza, ma i tifosi applaudono ancora, divertiti. Al sessantaduesimo , il centravanti distrae la difesa, stazionando sulla sinistra, e libera il campo per l’inserimento sulla destra del centrocampista, a rete pure lui al debutto con la maglia bianconera. Non è finita qua: l’ingresso in campo di Cuadrado gli offre un altro bel cross in area, che però non si aggancia. Dunque, durante il finale, tenta di sistemarsi in proprio, ma questa volta Montipò fa svolge una buona guardia. Si guadagna ancora una punizione ed un calcio d’angolo in pieno recupero. La gara di Vlahovic si chiude con quarantatré palloni toccati: quattro tiri in porta, di cui uno fuori, e un gol. E ovviamente tanto entusiasmo nei confronti di tutta la squadra.