Quali sono le diete più conosciute al mondo?

Perché esistono le diete

La ricerca di una dieta è spesso correlata al desiderio di perdere peso o di sentirsi più in forma. Sul web circolano tantissime proposte di diete che apporterebbero risultati miracolosi in pochissimo tempo. Spesso si tratta di diete che possono apportare un reale calo del peso anche in poco tempo. I nutrizionisti in generale comunque sconsigliano categoricamente di prendere iniziative in questo senso, visto il rischio reale di causare delle carenze nutritive dannose per la nostra salute. Ecco perché si rivela sempre necessario consultare un medico specialista che possa guidarci in questo percorso alimentare. Ricordiamo infatti che la dieta è un trattamento medico, e pertanto sarebbe opportuno che a prescriverla sia un medico.

Andiamo a vedere quali sono le diete più efficaci e sicure riconosciute anche dalla comunità scientifica.

La dieta mediterranea

Tipica dei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, questa dieta molto varia prevede un consumo equilibrato di carboidrati (55%), proteine (15-20%) e grassi (20-30%). Ritenuto uno dei regimi alimentari più salutare in assoluto è entrato a far parte del patrimonio immateriale dell’umanità nel 2010.

Digiuno intermittente e dieta Mima digiuno

La dieta del digiuno intermittente pone l’accento sui benefici del digiuno effettuato solamente in un determinato arco orario della giornata. In pratica prevede la possibilità di mangiare nell’arco di 8 ore e di non mangiare nulla per le seguenti 16 ore. In questo modo si influirebbe sul processo metabolico, che andrà a prediligere il consumo dei grassi. La dieta Mima viene conosciuta anche come dieta della longevità ed è stata messa a punto dal dottor Longo e dalla sua equipe di Los Angeles. Utilizzando il programma alimentare kit Mima digiuno, si possono applicare i principi e le ricerche più recenti nel campo della longevità e della salute. Il programma non solamente purifica l’organisma e promuove la riparazione cellulare, ma ottimizza il metabolismo e favorisce la perdita di peso.

La dieta dissociata

Il principio che sta alla base della dieta dissociata è piuttosto semplice. I mattoni fondamentali della nostra piramide alimentare (proteine, carboidrati e grassi) devono essere assunti separatamente. Se pertanto a pranzo decidiamo di mangiare la pasta o qualsiasi altro alimento a base di carboidrati, non potremo assumere anche uova o carne, che sono fonti di proteine.

La dieta paleolitica

Si è guardato con interesse anche ai nostri antenati per ricavare una dieta che è ancora sotto osservazione per valutarne i reali benefeci e gli eventuali rischi. In pratica prevede l’assunzione di cibi semplici e non elaborati, solitamente cotti alla griglia o bolliti. Cerca di eliminare tutti gli alimenti trattati o che si ottengono mediante trasformazione alimentare: latticini, formaggi, derivati di cereali, etc. Questi cibi infatti non erano accessibili all’uomo preistorico. E’ previsto un ampio utilizzo di frutta e verdura, soprattutto cruda, associata all’assunzione di bacche, semi ed altri alimenti semplici ricchi di fibre.

Queste che abbiamo elencato sono solamente alcune delle diete principali più utilizzate e che possono portare risultati visibili a chi le segue attentamente. Lasciarsi seguire da un medico è comunque fondamentale perché questi andrà a valutare il nostro personale stato di salute, evitando così di correre inutili rischi.

Atalanta, rimonta da Champions: Pasalic regala il riscatto contro il Bruges

La vittoria del riscatto tanto attesa arriva in rimonta spettacolare, a soli tre minuti dal termine del match, grazie all’intervento decisivo di Supermario Pasalic che si conferma uomo Champions per eccellenza. Sette mesi e mezzo dopo l’amara eliminazione, l’Atalanta torna finalmente a vincere in Champions League proprio contro gli stessi avversari belgi che a Bergamo l’avevano eliminata nella scorsa stagione. Ivan Juric conquista meritatamente i primi tre punti europei della stagione anche senza cinque big di peso assoluto, tra cui l’ex De Ketelaere ora al Milan, e senza la firma decisiva di Lookman che è tornato dal primo minuto tra qualche fischio del pubblico dopo ben 141 giorni dall’ultima gara disputata da titolare in una competizione ufficiale.

Le parole di Juric dopo la vittoria sofferta

Il tecnico croato ha commentato soddisfatto a fine partita: «È stata davvero una partita molto intensa e combattuta, eravamo in evidente difficoltà numerica per via degli infortuni ma siamo andati alla grande comunque, è una vittoria assolutamente meritata che dedico con grande affetto ai nostri tifosi che ci hanno sempre sostenuto». Croato, anzi, «originario di Spalato esattamente come Pasalic che ha il mio stesso spirito guerriero», sottolinea con un sorriso finalmente liberatorio l’allenatore nerazzurro. Juric continua però a perdere inesorabilmente due pedine alla volta durante la partita: risentimento muscolare all’adduttore per Kossounou, risentimento preoccupante al flessore per Bellanova. Senza più difensori disponibili in panchina, nella ripresa è stato costretto ad arretrare De Roon in posizione difensiva quando era già sotto di un gol contro i belgi. Gli appassionati di calcio mercato possono seguire le trattative di mercato per un difensore conteso da diverse squadre europee per restare aggiornati sulle ultime novità di calciomercato internazionale.

Il primo tempo con le occasioni sprecate

Nel primo tempo disputato davanti al commissario tecnico della nazionale azzurra Rino Gattuso presente sugli spalti, l’Atalanta attacca con determinazione sfruttando gli spunti interessanti dei big rientranti dall’infortunio, Ederson e Lookman in particolare: tra il 20′ e il 23′ sfiorano pericolosamente il gol del vantaggio ma peccano di precisione millimetrica e tempismo nelle conclusioni. Brillano positivamente anche il giovane Ahanor, al suo esordio assoluto da titolare in Europa per il talento diciassettenne, e il promettente Bernasconi, che ora nel curriculum personale ha più gare disputate in Champions League che in serie A italiana. Per chi cerca emozioni extra calcistiche può visitare Clicca Qui per scoprire le migliori opportunità di intrattenimento online con bonus esclusivi riservati.

Il gol beffa di Tzolis per il Bruges

I belgi cercano costantemente il possesso palla ma sono completamente senza idee offensive efficaci, finché non è De Roon stesso, regalando ingenuamente palla in fase di disimpegno difensivo a Forbs, ad accendere la lampadina vincente a Tzolis che infila una perla balistica alle spalle di Carnesecchi. Un gol beffa che gela temporaneamente il Gewiss Stadium e complica notevolmente i piani della squadra di Juric che deve rincorrere il risultato. Nella ripresa successiva, Juric toglie precauzionalmente Ederson e Lookman per non spremerli eccessivamente dal punto di vista fisico e ripristina il tridente offensivo che aveva frenato efficacemente la Juventus nell’ultimo match di campionato disputato.

La rimonta orchestrata da Pasalic

A un quarto d’ora scarso dalla fine i 22mila tifosi bergamaschi presenti sugli spalti credono fermamente nella rimonta possibile ed è proprio Pasalic a orchestrarla magistralmente con una doppietta da vero trascinatore. Jackers va completamente in tilt sulla corsa bruciante in area di rigore di Musah, esce maldestramente dai pali e abbatte goffamente il centrocampista croato che si stava avventando sulla palla conquistando il penalty sacrosanto. Il rigore viene trasformato con freddezza da Samardzic che riporta l’Atalanta in parità. Pochi minuti dopo Pasalic diventa il miglior marcatore assoluto dell’Atalanta in Champions League svettando imperiosamente di testa sugli sviluppi perfetti di un calcio d’angolo battuto dalla sinistra che manda in visibilio tutto il pubblico bergamasco che esplode in una festa liberatoria.

Il significato della vittoria per l’Atalanta

Questa vittoria rappresenta molto più di tre semplici punti in classifica per l’Atalanta di Juric. È il riscatto morale dopo l’eliminazione subita nella scorsa stagione proprio contro lo stesso avversario belga che aveva interrotto il sogno europeo dei nerazzurri. La capacità dimostrata di rimontare in inferiorità numerica e con tante assenze pesanti testimonia la crescita mentale del gruppo squadra che non si arrende mai fino al triplice fischio finale e crede sempre nella possibilità di ribaltare le situazioni difficili con determinazione e qualità tecnica superiore.

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