Torino batte Napoli: Simeone affonda Conte e regala la prima vittoria casalinga ai granata
Torino batte Napoli: Simeone affonda Conte e regala la prima vittoria casalinga
Il Toro è arrembante e determinato, il Napoli è dimesso e senza mordente, anche grazioso a tratti nel palleggio, ma completamente senza energia fisica e mentale. Conte deve rinunciare forzatamente a McTominay e Hojlund a poche ore dalla partita per problemi fisici dell’ultima ora, li spedisce in tribuna e in cattedra sul campo ci finisce il grande ex Simeone che regala ai granata la prima preziosissima vittoria casalinga di questa stagione. Tre punti conquistati di forza bruta e di cuore pulsante, con il coraggio tattico di Baroni (pronti via schiera le due punte Adams e Simeone insieme e con una squadra estremamente compatta difensivamente) che per la terza volta consecutiva in pochi mesi colpisce duramente e affonda il collega Conte.
Il brivido finale non rovina la festa granata
Il brivido finale concitato — Noa Lang nel recupero prova disperatamente a rovinare la festa con il gol del pari inaspettato (la Var annulla però per posizione di fuorigioco millimetrica) — non scalfisce minimamente la serata perfetta del Toro di Baroni. Il Napoli va invece al rallentatore preoccupante e senza ben sei titolari importanti torna a casa con il rammarico evidente che qualcosa di più poteva e doveva assolutamente fare, soprattutto nella ripresa quando ha finalmente aumentato i giri del motore offensivo. Dobbiamo diventare molto più cattivi, siamo scesi in campo con le scarpe da ballerina invece che con gli scarpini giusti» ha spiegato senza mezzi termini Conte, decisamente non contento dell’approccio sbagliato alla partita.
Le parole di Conte: emergenze e autocritica
McTominay è tornato dalla Nazionale scozzese con un brutto taglio profondo alla caviglia e ben sei punti di sutura necessari, Hojlund ha accusato invece un fastidioso affaticamento muscolare al flessore. «Io personalmente non forzo mai nessuno giocatore — ha insistito con fermezza l’allenatore napoletano — se sono venuti qui a Torino è perché pensavo sinceramente di poterli utilizzare almeno a gara in corso. Abbiamo una rosa numericamente larga e di qualità, con tre partite a settimane se non c’è disponibile uno gioca tranquillamente l’altro. Ma il gol subito ce lo siamo fatti completamente da soli con leggerezza. Bisogna crescere rapidamente, noi siamo il Napoli e dobbiamo sempre stare nella metà campo avversaria pressando».
Le assenze sono certamente pesanti numericamente ma quella col Toro è la seconda sconfitta consecutiva in trasferta della stagione. Non c’è troppo tempo prezioso per analizzare approfonditamente («il nostro è comunque un percorso di crescita progressiva» aggiunge l’allenatore), martedì prossimo la Champions League contro il PSV con la speranza concreta di recuperare finalmente i pezzi da novanta indisponibili.
Simeone protagonista emotivo contro la sua ex squadra
È stata indubbiamente la serata speciale del Cholito Simeone: riceve un passaggio involontario e sfortunato di Gilmour in area di rigore, salta agilmente Milinkovic e infila implacabile la sua squadra del cuore partenopeo. Non esulta volutamente, è visibilmente commosso per il gol segnato. Un attimo dopo in veloce ripartenza verticale lancia perfettamente Pedersen a rete solitaria, ma il tiro va purtroppo alto sopra la traversa sprecando malamente. Baroni lancia coraggiosamente per la prima volta assoluta la coppia fisica Simeone-Adams in attacco, la formula tattica funziona perfettamente con Vlasic alle spalle dei due attaccanti che dopo un quarto d’ora scarso colpisce clamorosamente il palo interno con un sinistro velenoso.
Il mercato dei difensori è sempre attivissimo e un difensore conteso da tre campionati dimostra quanto sia importante rinforzare adeguatamente il reparto arretrato. Il Napoli palleggia sterile, tiene il possesso palla ma gli errori grossolani in appoggio aprono corsie per le ripartenze fulminee del Toro organizzato.
Baroni e Cairo soddisfatti: tracciata la strada giusta
Neres dà finalmente movimento entrando dalla panchina, De Bruyne non è assolutamente in serata ispirata, fallisce malamente il sinistro al volo su cross pennellato perfettamente da Lang. Festeggia meritatamente il Toro, Baroni comincia finalmente a raccogliere i primi frutti importanti: «Vorrei sinceramente la mia squadra sempre così determinata e compatta, questa vittoria fondamentale deve tracciare una linea guida chiara per il futuro». La svolta attesa, per il presidente storico Urbano Cairo presente in tribuna. «Ho fatto personalmente i complimenti sentiti ai ragazzi negli spogliatoi, dopo il pareggio beffardo con la Lazio hanno avuto la rabbia giusta dentro e sono stati bravissimi anche in fase difensiva compatta».
Per chi vuole vivere tutte le emozioni del campionato anche attraverso le scommesse sportive responsabili può visitare https://20bet.it.com/ per scoprire le migliori quote disponibili sul mercato italiano regolamentato. Cairo si sofferma particolarmente su Simeone protagonista assoluto: «Gli ho parlato personalmente a fine gara, mi ha detto che con un tifo straordinario che ci sostiene appassionatamente fino all’ultimo minuto finale non si può assolutamente non vincere queste partite fondamentali. Ora arrivano partite difficilissime consecutive, bisogna assolutamente stare concentrati volendo forte ogni singola vittoria».